Divorzio Giudiziale o divorzio contenzioso


Dopo tre anni dalla separazione (esattamente, dal giorno in cui le parti si sono presentate dinnanzi al presidente del tribunale per l’udienza presidenziale) il coniuge separato può proporre la domanda di divorzio, assistito da un avvocato, tramite ricorso al Tribunale competente. La domanda di divorzio giudiziale verrà notificata all'altro coniuge, il quale dovrà depositare le proprie memorie e relativi documenti e comparire all'udienza fissata davanti al Presidente del Tribunale.

Nel divorzio giudiziale (e anche in quello congiunto) I coniugi sono tenuti a comparire personalmente alla prima udienza, dove il Presidente del Tribunale esperirà il tentativo di conciliazione. Se la conciliazione non riesce, il Giudice emetterà i provvedimenti temporanei ed urgenti che reputa opportuni nell'interesse dei coniugi e dei figli. Successivamente la causa proseguirà dinnanzi al Giudice Istruttore.
Il divorzio giudiziale presuppone che non vi sia l’accordo dei coniugi sulle modalità di divorzio (assegno divorzile, assegno per i figli, affidamento dei figli, ecc.). Altrimenti, in caso di accordo, si ricorre alla procedura del divorzio congiunto. Si sottolinea che, un divorzio giudiziale, può in ogni momento, al sopraggiungere dell’accordo tra i coniugi, essere trasformato in congiunto (anche in corso di causa).

La procedura di divorzio giudiziale culmina con una sentenza attraverso la quale il giudice disporrà lo scioglimento del matrimonio (o la cessazione degli effetti civili), determinerà, se del caso, l'obbligo per il coniuge economicamente più forte di corrispondere all'altro un assegno divorzile e, ove siano presenti figli minori della coppia, le modalità di affidamento e di mantenimento degli stessi.

I tempi medi per un divorzio giudiziale sono di circa 2 / 4 anni.

La legge sul divorzio, prevede la possibilità di chiedere una pronuncia parziale di divorzio.

Le principali cause di separazione e divorzio: conflitti sull'educazione della prole, infedeltà coniugale, malattia o stato depressivo di uno dei coniugi, problematiche di natura economica, sindrome del nido vuoto.




 

 

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